Il design è roba del nord. Almeno per quello che ci è stato insegnato. In effetti l’agenzia di comunicazione a Napoli è diversa dallo studio con base a Milano, almeno dal di dentro: mentre quest’ultima è foraggiata dall’inventiva mitteleuropea e dalla post-cultura del secondo Novecento, il capoluogo campano mostra qualche resistenza, complice una forte istanza culturale locale che frena le correnti e mitiga i contenuti. Anzi, l’occhio da queste parti si perde nel coacervo culturale mediterraneo, dalla Spagna ai paesi del Maghreb, fino all’Asia minore.
Torniamo nell’agenzia di comunicazione di Napoli. Non è che qui certe cose passino poi così inosservate. Anzi, gli studi di design e la ciurma di designer presenti in città rappresentano il veicolo ideale per formalismi ed espressività meno comuni, più distanti.
E allora lo sguardo del cliente a colloquio con il Creativo potrebbe posarsi su straordinari oggetti del design italiano, sia a Napoli che a Milano.
Arredare uno studio creativo è una sfida stimolante e potenzialmente ricca di fantasia. Architetti e designer amano infatti ritrovarsi a ragionare dei propri progetti in particolari dimensioni sospese tra il gioco e l’utilità, lo scherzo e la funzione. E per far luce su questa o quella problematica ecco alcuni oggetti che potremmo ritrovare nelle agenzie di comunicazione a Napoli o Voghera.
Falkland – Bruno Munari – 1964 – Danese
Snoopy – Achille e Per Giacomo Castiglioni – 1967 – Flos
Arco – Achille e Per Giacomo Castiglioni – 1962 – Flos
Taccia – Achille e Per Giacomo Castiglioni – 1962 – Flos
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